Negli ultimi 40 anni il WHO, la letteratura internazionale e tutti i professionisti sanitari hanno registrato l’epidemia di obesità in età evolutiva. Nonostante tutte le iniziative adottate, essa sta ancora crescendo nelle minoranze e nei paesi più poveri e con la pandemia Covid-19.
Secondo la tradizionale teoria che ritiene che la causa principale sia lo sbilancio calorico, cioè un eccesso di calorie introdotte rispetto a quelle spese, tutti gli operatori sanitari hanno cercato di combattere l’epidemia prescrivendo percorsi di restrizione calorica: abbiamo fallito! L’obesità, soprattutto quella severa, sta ancora crescendo, alimentata da un ambiente obesogenico e dallo stigma universale su peso e corpo, che causa danni alla salute psicologica delle persone e soprattutto dei bambini e impedisce loro di curarsi.
L’interiorizzazione dello stigma ricevuto fin dai primi anni di vita, infatti, mina la self-efficacy rendendo ogni tentativo di cura un fallimento. È tempo di cambiare ormai la via è stata tracciata e il WHO Europa sta monitorando i progressi dei singoli paesi punto per punto.
Occorre partire dal contrasto allo stigma, prendere coscienza delle sue conseguenze negative e dei veri determinanti dell’obesità: basso livello culturale ed economico, esposizione precoce ad un marketing selvaggio di cibo ultra-processato, creato solo per far aumentare i consumi e quindi i profitti, senza nessuna coscienza delle alterazioni che determina: metaboliche, mitocondriali, epatiche e del microbiota.
Il percorso comincia proprio dai Pediatri di Famiglia, sostenuti da una buona governance delle forze politiche e dalla creazione di un Team di secondo livello preparato ad un approccio nuovo. In Canada gli esperti dicono che è come mandare un razzo nello spazio!
Secondo la tradizionale teoria che ritiene che la causa principale sia lo sbilancio calorico, cioè un eccesso di calorie introdotte rispetto a quelle spese, tutti gli operatori sanitari hanno cercato di combattere l’epidemia prescrivendo percorsi di restrizione calorica: abbiamo fallito! L’obesità, soprattutto quella severa, sta ancora crescendo, alimentata da un ambiente obesogenico e dallo stigma universale su peso e corpo, che causa danni alla salute psicologica delle persone e soprattutto dei bambini e impedisce loro di curarsi.
L’interiorizzazione dello stigma ricevuto fin dai primi anni di vita, infatti, mina la self-efficacy rendendo ogni tentativo di cura un fallimento. È tempo di cambiare ormai la via è stata tracciata e il WHO Europa sta monitorando i progressi dei singoli paesi punto per punto.
Occorre partire dal contrasto allo stigma, prendere coscienza delle sue conseguenze negative e dei veri determinanti dell’obesità: basso livello culturale ed economico, esposizione precoce ad un marketing selvaggio di cibo ultra-processato, creato solo per far aumentare i consumi e quindi i profitti, senza nessuna coscienza delle alterazioni che determina: metaboliche, mitocondriali, epatiche e del microbiota.
Il percorso comincia proprio dai Pediatri di Famiglia, sostenuti da una buona governance delle forze politiche e dalla creazione di un Team di secondo livello preparato ad un approccio nuovo. In Canada gli esperti dicono che è come mandare un razzo nello spazio!